21 luglio 2006

Batteri e carbone attivo, a domanda rispondo. :-)

CARBONE
Il carbone attivo va usato o no?
Se si...sempre a mollo in acqua oppure solo qualche giorno ogni tanto?

Allora...il tema è stato ampiamente dibattutto e le posizioni sono contrastanti, anche se ormai da anni prevale l'idea che utilizzarlo è superfluo.
Partiamo dalla sua funzione: il carbone attivo o superattivo ha potere adsorbente (nulla a che fare con le ali, sensazione di leggerezza, paracadutiste, ecc.) attraverso il quale lega alcuni elementi chimici presenti in acquario.
Ad esempio NON lega certamente nitriti o nitrati MA avendo una grande superficie potrebbe nel corso dei mesi essere "colonizzato" dai batteri proprio come i cannolocchi di ceramica e quindi diventare anch'esso un piccolo elemento di filtrazione biologica, ma questa non è la sua funzione. :-)
Quindi il carbone lo acquisteremo insieme all'acquario (ottimo quello della ASKOLL già imbustinato in pacchettini medio-piccoli) MA non lo utilizzeremo se non
- DOPO i trattamenti medicinali (con la speranza quindi di tenerlo li fermo e impolverato per anni e anni...le malattie in vasca non le vogliamo perchè sono al 99% sintomo di cattiva gestione della vasca e non solo di sfortuna)
- se l'acqua si colora per effetto di legni o altri materiali non prefettamente trattati
- se dovesse caderci in acqua qualcosa di inquinante, come medicinali umani, insetticida, detersivi, e cose del genere. Solitamente questi fanno morire tutto in poche ore...però se siamo in tempo tentar non nuoce...

E quando lo metteremo lo terremo al massimo 7 giorni, altrimenti potrebbe rilasciare ciò che ha assorbito.


BATTERI
Non sono necessari, ma sono altamente consigliabili per ridurre i tempi di attesa per la maturazione del filtro biologico.
Se utilizzeremo gli starter batterici, consiglio quelli della DUPLA, potremo aspettare anche solo 15 giorni per mettere i primi pesci, mentre le piante potremo introdurle fin da subito.
Consiglio anche di aggiungere un po' di batteri liquidi un paio di volte all'anno, non è indispensabile ma può aiutare a tenere equilibrata la popolazine batterica nel filtro.

Ricordo sempre che nel filtro va lavata solo la spugna e la lana e MAI i cannolocchi, al massimo sciacquati nella stessa acqua dell'acquario. Per questo è utile inserirli contenuti in una calza, in modo da poterli sollevare per pulire la parte più bassa del filtro, solitamente piena di fanghiglia scura.

20 luglio 2006

Allestimento fondo "fertile" per acquari d'acqua dolce tropicali

Nell'allestimento dell'acquario le possibilità di scelta per il fondo sono moltissime. Prima di tutto specifichiamo che le preoccupazioni per il fondo sono da restringere a coloro i quali vogliano avere in vasca piante rigogliose, magari anche un po' esigenti. Parlerò qui della sua composizione, quindi, e non delle scelte di allestimento o disposizione dell'arredo e delle piante.
Tutte le marche più conosciute di prodotti per acquari hanno in catalogo qualcosa per il fondo delle nostre vasche, dal semplice ghiaino policromo agli evoluti prodotti ADA per la concimazione " ZEN" (aqua soil, aqua-quà e aqua-là)

Ogni fondo che abbia la pretesa di vedere prosperare bene le nostre piante dovrà avere un'altezza minima di 6 cm. e massima di 12, a seconda della consistenza. Genericamente si preferisce un'altezza di 9-10 cm. E' possibile, per cercare di risparmiare, evitare di acquistare prodotti specifici per acquariofilia, utilizzandone alcuni generici per piante (da appartamento o giardino) e altri specifici per Bonsai, ad esempio.

Ricordo che il fondo non deve MAI essere troppo compatto, perchè potrebbero crearsi deleteri processi di putrefazione per assenza di ossigeno, con la conseguente rapida compromissione dell'equilibrio chimico della vasca. Evitare quindi l'uso della sabbia fine con altezza superiore ai 6 cm, meglio porre uno strato di ghiaia grossa di 4-5 cm, sulla quale posare poi 3-4 cm. di sabbia.

Alcuni consigliano l'utilizzo di una piastra (ADA) o di un cavetto riscaldante (Dupla e Dennerle, ad esempio) per creare una costante e lenta circolazione dell'acqua attraverso gli strati del fondo. Questi sono utili strumenti che hanno valore soprattutto se utilizzati insieme all'intera linea di prodotti di una certa marca, altrimenti possono rivelarsi uno spreco di denaro e la tendenza degli ultimi è di non usarli, visti gli ottimi risultati ottenuti anche senza.
La maggior parte dei sistemi di fertilizzazione cerca, infatti, di sfruttare più soluzioni in modo differente per rilasciare nell'acqua tutte le sostanze di cui le piante hanno bisogno, in modo controllato e graduale nel tempo.

Ecco alcune possibilità, tutte ottime, per allestire un fondo ricco di fertilizzanti utili alla crescita delle nostre piante:

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Primo strato (dall'alto in basso) composto da
- Ghiaino o sabbia, sia scuri che chiari. (3 cm)
- Pietra pomice (pozzolana) (2 cm) (esteticamente non è bellisima, ha un colore grigiastro...)
Secondo strato
- composto da carbonati utili per tamponare il PH e carbone attivo (pochissimo)
Terzo strato
- torba non trattata che sia naturalmente acida (2-3 cm)
Per ultimo
- fertilizzante Osmocote della Scott, un fertilizzante a lenta cessione (dura circa 9 mesi come cessione) e la dose consigliata è di circa 30-50 gr. ogni 100 litri netti di acqua. L'osmocote esiste in circa 20 versioni diverse: si consiglia l'osmocote per rododendri ed azalee o agrumi
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Sempre dall'alto in basso:
- Ghiaino o sabbia (max 2 cm) (opzionale, non necessario, ma se lo strato sotto non piace...)
- Akadama (per Bonsai)= (3 cm)
- Pozzolana o pietra pomice= (3 cm)
- Una manciata di torba
- Osmocote

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Sempre dall'alto in basso:
- Sabbia scura o chiara (5 cm)
- ADA power sand special (PSS), (3 cm)
- Pietra pomice (pozzolana) (3 cm)
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Altre indicazioni interessanti:
- Il colore del fondo, con ghiaino o sabbia o altro, dovrebbe essere:
- chiaro con illuminazione tenue/scarsa del fondo
- scuro con illuminazione forte/intensa
Il colore deve anche seguire, nel miglior modo, quello dell'habitat dei nostri ospiti della vasca e ad anche perchè alcune specie possono avere le livree esaltate proprio da un particolare tipo di fondo.

- Anche la granulometria del semplice ghiaino dovrebbe essere più grande al crescere della colonna d'acqua, cioè più è alto il nostro acquario e maggiore la granulometria della sabbia. Normalmente siamo sui 2-3 mm. per vasche alte da 30 a 50 cm.

Idee? Consigli? Altri esempio di allestimento del fondo? Altri e nuovi materiali da consigliare ai lettori di questo blog?
Aggiungi un commento! :-)

18 luglio 2006

L'acquario per il neofita

Riprendiamo un post dell'anno scorso dal titolo "Quali pesci d'acquario?"
Il post dispensa qualche semplice consiglio per il principiante, per l'acquariofilo in divenire, per chi insomma magari ancora non sa se veramente è un acquariofilo o se gli piacciono solo "quelle vaschette con i pesciolini".

Ma in effetti mi reso conto, anche grazie all'email dell'amico Marco, che le domande più semplici per il neofita sono anche quelle con meno risposte. Spesso generano lunghe dissertazioni sui forum, decine e decine di post dai quali l'acquariofilo principiante non riesce a estrarre il "succo" e prendere decisioni corrette. Qui invece ci troviamo nel mio territorio, certamente aperto a critiche e discussioni, ma per abitudine luogo dove mi diletto a scrivere senza riserve quello che penso.

Nello specifico Marco chiede

"...con quali e quanti pesci e piante (acqua dolce) potrei iniziare?
Obiettivo: un ecosistema non troppo delicato ingrado di "assorbire" eventuali errori di un noefita e ovviamente il piccolo volume di acqua.
"

Per iniziare un acquario d'acqua dolce con piante, l'ideale è un acquario da 80 litri, misura che sembra piacere anche allo stesso Marco: prima ancora di avermi interpellato aveva già comprato un 80 litri, credo un classico 80x30x40 (che sarebbero quasi 100 litri...ma lordi, perchè il coperchio non è piano d'acqua e neanche il filtro a parete va considerato).
Ricordo che per le piante ci vuole molta luce e del fertilizzante, come minimo quello liquido.

Cosa mettere in 80 litri per stare tranquilli verso gli errori tipici del principiante e iniziare con una manutenzione poco impegnativa?
  • 2-3 specie di piante a crescita veloce e considerate facili e resistenti
  • 2 specie di piante diverse altezza media o bassa, sempre facili e resistenti, per un minimo di 5 "vasetti" di piante, per iniziare, meglio 8
  • Una specie di pesci di dimensioni medie fra quelli più conosciuti e resistenti
  • qualche pesce alghivoro e/o qualche pesce detrivoro
  • infine una o due specie di piccoli pesci "di contorno", non necessariamenti pesci da branco.
Per un totale di animali compreso fra 12 e 20. Sembrano pochi? Meno pesci significa acqua mediamente più pulita e quindi meno problemi e manutenzione. ;-)

Questo è l'acquario "tondo", a cui non manca nulla, che ha del colore e una specie principale con comportamenti interessanti, senza troppi pesci e con un numero decente di piante che aiuta tantissimo l'ecquilibrio chimico.

Ecco qualche esempio per avere un'idea dell'impatto estetico, non sono acquari di neofiti ma neanche di grandi esperti internazionali e comunque sono ambienti facilmente ricreabili

Fra le piante le specie che si trovano normalmente nei negozi sono resistenti e facili, però per andare sul sicuro meglio indirizzarsi verso qualche specie di cryptocoryna
, Microsorium, Echinodorus e Anubias
Fra i pesci la scelta è ampia e consiglio sempre di studiarsi bene prima di tutto la "specie principe" e poi fare le altre scelte a cascata, altrimenti se si comprano solo i pesci che piacciono andando a vedere in negozio si portano a casa inquilini scomodi che possono farsi male fra loro o come minimo trasformare la vasca in un ring di lotta.
Una volta scelta la specie principale si troveranno naturalmente dei coinquilini ideali e fra i compagni ideali di acquario si opereranno le scelte dettate prima di tutto dal nostro gusto e poi dalla disponibilità in negozio.

Un esempio di popolazione potrebbe essere:
- trio di Colisa Lalia
- gruppetto di 5-8 piccoli caracidi a scelta fra Petitella, Cardinali (Paracheirodon Innesi) o Nannostomus
- 3 corydoras che razzolano sul fondo, bellissimi i C. Panda o gli C. Sterbai
- 4 o 5 Otocinclus

E per chi dovesse utilizzare i miei consigli...fatevi sentire e dite che scelte avete fatto, come va la vostra vasca, ecc.

11 luglio 2006

Plexiglass: si piega, si modella e diventa una staffa

Il plexiglass è assolutamente poco conosciuto e utilizzato dagli appassionati di acquari.
Dopo aver provato a costruire 3-4 cosette molto semplici posso tranquillamente affermare che piagare e modellare questo materiale è un gioco da bambini e si posson costruire facilmente molti oggettini utili. :-)

Quindi perchè non provare? Basta comprare un bel pezzo di plexiglass non troppo spesso, diciamo fra 2 e 5 mm a seconda delle forze che il pezzo sarà costretto a subire.

Questa volta documento le varie fasi della costruzione di una staffa per fissare un sensore di livello, utilissimo ad esempio per rabboccare l'evaporazione dell'acqua sia in acquario d'acqua dolce che marini...soprattutto con questo caldo e magari anche qualche ventola in funzione l'evaporazione è elevatissima!

taglio plexiglassSi comincia con il segare la lastra, per farlo occorre utilizzare un seghetto con la lama per ferro, se non si vuole prendere quella apposita per materiali plastici. Per comodità invece di usare quello manuale io utilizzo un seghetto alternativo elettrico (della VALEX, economico e spartano, ma funzionale) con regolazione elettronica della velocità.

IMPORTANTE: utilizzare velocità basse, perchè se mettete al massimo fate molto presto ad arrivare dall'altra parte della lastra...ma dietro la lama per il calore si sarà prima squagliato il materiale e poi reincollato perfettamente. :-)
Il plexiglass in pratica va segato e non squagliato!

Una volta ottenuta una bella strisciolina si possono limare i bordi se si vuole qualcosa minimamente rifinito esteticamente, altrimenti come ho fatto io si lascia correre e ci si tiene le sbavature e le colature che tanto in SUMP nessuno le nota! :-)

Dopodiciò si segnano i punti da piegare, prendendo le misure a seconda, ad esempio, dello spessore del vetro intorno al quale appenderemo la staffa, nel mio caso la SUMP è di plastica e il bordo molto spesso e stondato.

Si prendono poi delle pinze, piccole con le tenaglie lunghe e stondate è meglio, e sui fornelli si mette a scaldare la lastrina, con la fiamma sopra al primo punto che vorremmo piegare.
NON AVVICINARE troppo il plexiglass alla fiamma, altrimenti si brucia e si scurisce.
Quando la parte diventa molle la si piega dandole l'inclinazione voluta e la si mette sotto l'acqua corrente per far freddare e quindi indurire il tutto.

Si continua così per gli N punti che abbiamo segnato.
Nel mio caso c'erano 2 punti, uno serviva alla piega per appendere la staffa al bordo della SUMP e uno per piegare verso l'interno della SUMP la staffa, così da creare un appoggio orizzontale per il sensore di livello.
Ecco 2 sensori montati su staffe realizzate da me. :-)

I sensori di livello possono essere facilmente acquistati sul sito www.RS-components.it

Mi raccomando...attenzione al seghetto, usate guanti da lavoro e attenzione al calore dei fornelli!

Vorrei anche vedere le vostre creazioni, speditemele in email e vedrò di pubblicare le migliori realizzazioni! ;-)

06 luglio 2006

L'estate, l'acqua calda, la spossatezza e le vacanze...vacanze???

Dire che fa caldo è banale, però fa veramente caldo e la temperatura degli acquari ormai è salita a livelli preoccupanti, fonti di ansie quotidiane...anche se quest'anno sembra lo stiano sopportando meglio i miei 2 acquari di me (e di mia moglie...).

Comunico ufficialmente che sono arrivato alla frutta: a Roma si usa dirlo quando si stà andando avanti "sulle forze", cioè quando stiamo finendo le ultime energie.
Ecco io stò in zona riserva, visto che da ALMENO 18 mesi non vado in vacanza.
Perchè di ferie ne ho anche fatte, ma sempre a casa, con mio figlio Lorenzo e la cara mogliettina, e dopo gli ultimi 10 mesi di lavoro intenso, di sveglie notturne continue, di stress per gestire comunque una parte se non pratica almeno psicologica delle faccende domestico-familiari, il carburante spico-fisico stà finendo, la macchina "Raffaele" stà procedendo a singhiozzi...

Il problema è che non credo mi basteranno le 3 settimane in cui andrò al mare (Sardegna), mi servirebbero 3 mesi, meglio 3 anni per andare sul sicuro!

Ecco perchè ogni tanto su questo blog appaiono post strani, qualche volta fuori tema, altre volte strampalati, in questi ultimi 2-3 mesi è tutto più difficile e anche gli acquari sono stati trascurati.
La mia è una specie di passione "a corrente alternata", quando arriva il caldo ho difficoltà a stare dietro alle vasche, mi sembra tutto più faticoso, più palloso, meno divertente e interessante.
Pazzesco il potere di qualche grado di temperatura in più...

Poi arriverà l'autunno e tutto tornerà come prima, tanta passione e, almeno quest'anno, speriamo meno soldi spesi dietro all'acquario marino, ne sono stato praticamente dissanguato, ho la carta di credito fusa a forza di passare in quella tremenda feritoia!

Vado a domire...avrete capito che ne ho bisogno... :-)

04 luglio 2006

Statistiche del BLOG: visite in crescita

Ormai sono 2 anni che questo blog è stato aperto, è vivo, si muove e muta con una certa continuità. Grande rammarico è la poca "vita" al suo interno, i commenti sono rarissimi e mi chiedo sempre se ad essere poco interessanti sono gli argomenti che tratto o proprio quello che scrivo.
Insomma potrebbe essere il mio modo di scrivere che non invita ad esprimere una proprio opinione o a fornire uno spunto di approfondimento o un link interessante da condividere con altri.

Comunque da novembre a oggi le visite sono aumentate da 900 a 2300 al mese, e stesso aumento lo registrano anche le pageview, passate da 2800 a 5700
A marzo il picco, con 2800 visite e oltre 8000 pagineviste.
Le media delle pagine viste per ogni visitatore tende a scendere, anche se di poco: passata da 3,2 a 2,5 pagine. Il 20% circa sono visite di visitatori affezionati, che tornano a leggere il blog più volte durante il mese.


Provenienza: 88% dall'Italia attraverso
  • 50% dai risultati organici di Google sull'intero periodo, ma ad esempio nel mese di giugno la percentuale è stata di quasi il 70%!
  • 7% dai preferiti
  • 6% da Yahoo e stessa percentuale dal database di immagini di Google
  • 1% da DMOZ (credevo di più...segno che la directory è ancora troppo poco utilizzata!)
Pagine più visite su tutto il periodo, ma anche il mese scorso:
  1. il vecchio articolo sulle lampade HQI per acquari "dolci e salati"
  2. le schede dell'acquario d'acqua dolce e di quello marino tropicale
  3. il post sugli sfondi per il desktop a tema acquatico / acquari
Il blog registra anche il trend crescente dei rimbalzi sulle entrate, raddoppiati nel corso di questi quasi 2 anni.

Se ci sono altri dubbi...le domande sono ben accette, magari approfondendo scopro anch'io qualcosa di nuovo nei meandri degli analytics.