28 febbraio 2006

Raffreddare l'acquario, prepariamoci in tempo!

Direttamente da una mia risposta su un forum, ad un problema estivo classico:

Per il calore la scelta più semplice è prendere una ventola tangenziale E una ventolozza grossa e lenta, magari collegandole ad un termostato. Su AP abbiamo fatto un gruppo d'acquisto per un termostato con sonda e doppia uscita, così ad una si collega il termoriscaldatore e all'altra le ventole O il refrigeratore. In questo modo non rischi che ti parta il termostato MENTRE è accesso il refrigeratore o le ventole.
Costo? 40 euro.
L'acquisto di gruppo è stato un fiasco ma...l'idea era buona, ognuno ha poi risolto per conto suo...tranne il sottoscritto che ne fa a meno

La tangenziale la metti a "tagliare" l'aria fra HQI e superficie dell'acqua, mentre il ventolozzo normale lo punti contro la superficie al solo scopo di aumentare l'evaporazione e QUINDI abbassare al temp. (l'aveporazione abbassa la temperatura...è un concetto di fisica)
Calcola che una tangenziale ti annulla tranquillamente l'effetto riscaldante dell'HQI.

Unica contro-indicazione alle ventole è la maggiore evaporazione, MA diventa un fattore positivo se hai il reattore di KW e molti animali "ciuccia-KH" in vasca. :-)

27 febbraio 2006

Euphyllia paradivisa, ultima arrivata in acquario

Euphyllia paradivisa nel mio acquario marino di barrieraNon male queste 2 torciotte di Euphyllia paradivisa!

Dopo una fallimentare spedizione di 3 talee di SPS da Verona (arrivate morte per colpa di SDA!), mi sono fatto un piccolo regalino di consolazione ;-)

Questa bella Euphyllia paradivisa si è perfettamente ambientata e aspetta solo di trovare una collocazione definitiva. Al momento ha già cambiato 2 posti e la situazione ancora non CI soddisfa, infatti bisogna darle luce medio-elevata e il giusto orientamento ma, ancora più importante, deve essere molto stabile perchè altamente urticante. Tutto ciò che tocca subisce danni non indifferenti...ne hanno già fatte le spese 3 polipetti della Turbinaria peltata! :-(

23 febbraio 2006

Preoccupato dalla Vodka "magica"

Stò cercando tutti i possibili articoli e le esperienze dirette sul "metodo vodka", chi ha link o nomi da suggerire è PREGATO di lasciare un commento. :-)
Qualcuno paventa la possibilità di monoculture batteriche e il collasso della vasca anche in poche ore, senza preavviso.

Mesi fa mi sono interessato del "metodo vodka" e decisi di provarlo per abbassare al minimo i nutrienti per contrastare la maledettissima Dictyota e per fermare lo scurimento di 3 talee di acropore. Da notare che tutti gli altri animali, compresa una acropora nobilis verde e una una acropora tenuis gialla non si erano assolutamente scuriti. Non erano chiarissimi, ma certamente non scuri come queste 3 talee.

Avevo i nitrati a 5 mg/l e i fosfati a 0,1 mg/l, valori tutto sommato medio-bassi, non minimi ma neanche malaccio.

QUi il primo post "Metodo Vodka: son partito martedì (29 ottobre 2005)"


Dopo aver portato fosfati e nitrati a livelli minimi, quasi non misurabili (nitrati ZERO e fosfati inferiori a 0,02 mg/l) ho cambiato metodo, anche perchè l'algaccia non ha mollato assolutamente mentre le acropore perdevano tessuto dal basso, credo proprio per mancanza di nutrienti, anche perchè alimentavo solo la domenica...

Ora sono passato ad un metodo intermedio: 0,3 ml di vodka a giorni alterni insieme a pappone e marine de luxe sempre a giorni alterni, quando somministro vodka non do cibo.
Il sabato sera 1/4 di pasticca di amminoacidi (aminocomplex della longlife, un classico ormai...)

Ormai è 1 mese che seguo questo metodo e devo ancora rifare i test, ma ad occhio la situazione nutrienti mi sembra molto buona nonostante il cibo consistente che somministro (10cc di marine de luxe e 1 cubetto di pappone stra-frullatissimo)

Per sicurezza ho iniziato ad aggiungere batteri della DUPLA per abbassare le possibilità che si formino monoculture batteriche, infatti i risultati di questa vodka sembrano troppo belli per essere veri e longevi, non solo i miei ma anche quelli di qualche amico e dell'inventore del metodo.

Veniamo quindi alla mia preoccupazione...queste benedette monoculture batteriche è possibile che si formino...bene...o meglio MALE, ma come evitarlo? Come abbassare il rischio? Basta introdurre batteri nitrificanti? Il pericolo è che i fosfati tornino in soluzione o che i batteri nitrificanti vengano decimati e in acquario ci possano essere dei picchi di ammoniaca, primo STEP del ciclo dell'azoto?

Un chimico e/o un biologo potrebbe aiutarmi in quest'analisi, perchè online si trova pochino...purtroppo e le mie conoscenze sono molto limitate! :-(

AGGIORNAMENTO: test eseguiti sabato 25 febbraio 2006:
Nitrati= ZERO
Fasfati= ZERO
Valori addirittura troppo bassi, nonostante dosi ridotte e cibo frequente, che quindi da oggi darò TUTTI i giorni! Rifarò i test fra 1 mese circa.

Al momento ho trovato:
- http://www.reefkeeping.com/issues/2004-11/eb/feature/index.php (borneman)

17 febbraio 2006

2 Vulpinus attaccati alle pompe sono troppi!

Può essere una coincidenza? :-O
Qualche settimana fa ho comprato il primo Lo Vulpinus...e me lo sono ritrovato con un occhio attaccato alla maxijet, ma ancora vivo.
Dopo 3 giorni è morto...comprensibile, aveva un occhio come un pallone e chissà quanto tempo è rimasto attaccato così!

Subito sono andato in negozio a comprarne un altro...l'ho preso da Planet Pet, era bellino, sembrava in forma e stava bene, mangiava anche il granulare, ma tanto nella mia vasca avrebbe avuto tantissima Dictyota da mangiare.
Ieri lo ritrovo, morto, attaccato ad una Wave Marea (montata stream).

Possibile che questi pesci siano così fessi??? Ma in natura come fanno a sopravvivere?
Qualche SUB in ascolto mi conferma che esistono, se ne ha mai visto qualcuno libero in mare?

Ora basta con questi Vulpinus, passo a cercare un NASO LITURATUS, anche lui ottimo mangiatore di Dictyota. Il problema è trovarlo piccolino...solitamente si trovano dei pescioni di 15-20 cm e nel mio 80x60 proprio non ci starebbe!

05 febbraio 2006

Il concetto di LAYOUT, cioè la struttura del paesaggio

Layout...
Il termine è ovviamente mutuato dalle composizioni di Takashi Amano che nella sua concezione di "acquario Naturale" ha posto l'accento sulla riproduzione della natura in acquario. Il "lay out" è, per sommi capi, la struttra complessiva del paesaggio.
Struttura fatta di prospettica (i famosi viali), volumi (le piante) e vuoti (che come m'insegni creano anch'essi spazio impegnando l'osservatore).

La profondità di una composizione è forse uno degli aspetti più difficile da realizzare nel layout ed è per questo che i volumi, i vuoti ed i pieni giocano un ruolo determinate, come pure (ovviamente) le tecniche di piantumazione a degradare.

Ringrazio DARIO, dello Staff di Aquaplanta, per questo piccolo sunto sul concetto di LAYOUT in acquario che ho trovato sul loro forum e che riporto volentieri. :-)