23 febbraio 2004

Cibo vivo: artemie, dafnie e...

Serata CIR con Luca Torre come relatore.

Interessante argomento, relazione coinvolgente e divertente, insomma una bella serata in compagnia ma con un ricco contenuto. Non mi dilugherò e riporto le mie conclusioni: l'interesse di molti acquariofili per il cibo vivo è dettato da 2 suoi utilizzi, cioè come cibo piccolo per gli avannotti e come cibo nutriente e "stimoltante" per gli adulti di tutte le specie.
Dalla serata è emerso che

- le artemie sono comode e largamente usate, ma molto più difficili da accrescere e riprodurre rispetto alle Dafnie. Il vantaggio delle artemie è nella facilità di reperimento e lo spazio limitato per far schiudere le uova. Le dafnie sono anche migliori se pensiamo che da piccolissime sono grandi come un nauplio di artemia, ma poi crescono abbastanza velocemente, diventando adulte dopo soli 15-20 giorni, per cui appetibili da moltissimi pesci, di tutte le dimensioni. Per cui mettere su una piccola coltura di Dafnie è l'ideale per qualsiasi acquariofilo che volesse avere a disposizione del buon cibo vivo, da somministrare magari dopo averlo "addizionato" con liquidi vitaminici (ad esempio l'ottimo ZOE della Kent o i semplici complessi vitaminici acquistabili in farmacia, l'importante è che siano in gocce).Non dimentichiamo poi che le dafnie crescono in acqua dolce, per cui si possono raccogliere con un retino a maglie fini (tipo quello per avannotti) oppure con una siringa e buttarle in vasca senza bisogno di sciaquarle! :-)

- per le esigenze degli avannotti, invece, i naupli di artemia sono ottimi, magari quelli provenienti dalle zone dove crescono le specie più piccole. Le uova si schiudono con facilità e con l'utilizzo di appositi schiuditoi è facile prelevarle, per poi somministrarle magari dopo averle sciacquate nell'acqua dell'acquario e addizionate con prodotti vitaminici. Ma per le specie che generano piccole uova e avannotti troppo piccoli per le artemie? Molte famiglie di pesci, ad esempio i Ciclidi nani, hanno quasi tutti avannotti piccolini, che nei primi giorni non riescono a mangiare i naupli di artemia (che quasi-quasi si mangiano a loro volta gli avannotti...), per cui dobbiamo considerare un paio di alternative, almeno per i primi 3-6 giorni di vita: anguillole dell'aceto e Cyclops. Fra i due le più facili da mantenere in casa sono le anguillole, che però non sono altrettanto facili da somministrare. Le anguillole possono essere mantenute in una bottiglia da 1,5 litri, con la parte superiore tagliata via e con 0,4 litri di acqua dell'acquario e 0,4 litri di aceto di vino bianco e di mele, il tutto con l'aggiunta di un cucchiaio di zucchero una volta ogni 15-20 giorni oppure un pezzettino piccolo di mela.Il fattore luce non sembra essere importante per la loro crescita, per cui se le teniamo in casa basta che ne arrivi un po' dall'acquario o dalla finestra, non serve una luce apposita.Per somministrarle dobbiamo studiare uno dei vari metodi che possiamo trovare in Rete, io proverò come primo l'utilizzo di carta-filtro da laboratorio, che dovrebbe lasciar passare l'acqua e trattere i micro-vermetti (le anguillole). La carta poi si "sgrulla" in acqua e il gioco è fatto.

Altri cibi vivi per grossi ciclidi conviene tutto sommato comprarli, piuttosto che decidere di allevarli. Penso alle camole del miele o ai bigattini, come anche ai grossi lombrichi. Difficilmente potremmo essere perdonati da mamme e moglie per una loro eventuale dispersione nell'appartamento...